Il domani è ancora tutto un rebus in casa Milan. Solo dopo la nomina del nuovo ds, infatti, il club di via Aldo Rossi sceglierà l’allenatore cui affidare un progetto nuovo di zecca. Ma al di là di chi siederà in panchina (torna in auge il nome di Allegri) è stato già definito il futuro di Rafa Leao. Nubi, invece, su quello di Santiago Gimenez, che in Italia non sta avendo fortuna dopo i gol a raffica segnati in Olanda.

Milan, svolta Leao: deciso il futuro del portoghese

Altro che valigia pronta. Altro che Barcellona. Indipendentemente dal nuovo allenatore, che sia Allegri, De Zerbi o Fabregas, il futuro del Milan sarà ancora nel segno di Leao. Rafa, ancora Rafa, sempre Rafa. Determinante la volontà del calciatore: vuole essere l’uomo copertina della rinascita.

Lo scrive oggi La Gazzetta dello Sport: l’ex Lille è pronto a rifiutare tutte le offerte che riceverà in estate. Perché ha una voglia matta di riportare il Diavolo in alto, come del resto già fatto in occasione dello scudetto vinto nel 2022. Dunque, un inaspettato cambio di rotta rispetto alle voci di mercato di qualche settimana fa che lo davano in partenza con Theo Hernandez.

Rafa sulle montagne russe: i numeri e il tabù San Siro

Contro l’Udinese Leao ha interrotto un digiuno che in Serie A durava da cinque partite, andando per il quarto anno di fila in doppia cifra (sono 11 i gol realizzati in tutte le competizioni). Seppur tra alti e bassi, tra polemiche e panchine punitive, l’attaccante portoghese resta l’elemento di maggior talento del Milan, quello che tutti – da Ibra a Conceicao – considerano un potenziale Pallone d’Oro, se solo riuscisse a garantire quella continuità che finora gli è mancata.

Soprattutto a San Siro, dove in questo campionato non è mai andato a bersaglio. Pensate: l’ultimo acuto risale a quasi un anno fa, precisamente al 25 maggio, quando timbrò il cartellino nel 3-3 con la Salernitana.

Gimenez flop: il messicano è già a rischio bocciatura

Acquistato a gennaio per 35 milioni, l’avventura di Santiago Gimenez al Milan ricalca quella di Kolo Muani alla Juventus. Entrambi si sono resi protagonisti di un avvio scoppiettante, salvo poi smarrirsi. Ma se il francese è approdato in prestito ai bianconeri, il messicano ha pesato non poco sulle casse del Diavolo.

La differenza di rendimento tra la sua esperienza in Olanda e quella in Italia è netta: col Feyenoord ha segnato 65 gol e confezionato 14 assist in 105 presenze, mentre col Milan ha colpito solamente tre volte in 13 gettoni, finendo per scivolare addirittura in panchina, prima dell’infortunio rimediato con la Fiorentina che lo ha costretto a saltare la successiva partita contro l’Udinese.

A secco da otto partite – l’ultimo sigillo risale proprio nel maledetto playoff di Champions perso contro il ‘suo’ Feyenoord -, c’è chi si interroga sulla permanenza del Bebore in rossonero. È davvero lui il centravanti del futuro? Una cessione in estate potrebbe permettere al club di rientrare dell’investimento sostenuto solo pochi mesi fa. Del resto, anche il campione d’Europa Morata è durato pochissimo a Milanello.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *